sabato, 18 Maggio 2024
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Dal 21 agosto obbligatorio il nuovo tachigrafo. Cosa c’è da sapere

Il nuovo strumento diventerà obbligatorio sui veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate di nuova immatricolazione. Ed entro il 2025 dovrà essere montato, attraverso un intervento di retrofit in aftermarket, su tutti i veicoli industriali che svolgono autotrasporto internazionale.

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Condividiamo questo dettagliato articolo della Redazione della Rivista “Uomini e Trasporti” realizzato per fare chiarezza riepilogando tutte le tappe della sua progressiva introduzione: chi dovrà montarlo e da quando, a cosa servirà e quali saranno le sue funzioni principali.

Mancano pochi giorni ormai all’entrata in vigore della normativa europea, prevista dal Pacchetto Mobilità, che vuole l’installazione obbligatoria della seconda generazione del tachigrafo digitale – ribattezzato «intelligente» – sui veicoli industriali di nuova immatricolazione con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. La data da cerchiare sul calendario è quella del 21 agosto 2023: a partire da quel giorno, infatti, la nuova versione del tachigrafo intelligente entrerà in vigore su tutto il nuovo immatricolato.

La roadmap per l’introduzione del nuovo tachigrafo

Ma questa non è l’unica scadenza importante. Perché da quel momento in poi comincerà un lasso di tempo in cui chi opera nel mercato del trasporto internazionale dovrà sostituire l’impianto tachigrafico di precedente generazione con il nuovo. E dovrà farlo obbligatoriamente attraverso un intervento di retrofit in aftermarket. Quanto tempo avrà a disposizione? La normativa prevede due scaglioni temporali distinti:

  • il primo è il 31 dicembre 2024, termine entro cui tutti i veicoli dotati di tachigrafico analogico o digitale (fino al 15 giugno 2019) che svolgono trasporti internazionali con veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate dovranno dotarsi della «next generation» del tachigrafo.
  • Il secondo scaglione riguarda invece il 19 agosto 2025, quando tutti i veicoli oltre le 3,5 tonnellate equipaggiati con tachigrafo intelligente di prima generazione (quindi dal 15 giugno 2019) dovranno dotarsi di quello di seconda generazione. Tale obbligo varrà, anche in questo caso, solo per chi opera nel traffico transfrontaliero.

Infine, è prevista un’ultima tappa nel 2026, anno in cui anche i veicoli commerciali con peso massimo tra le 2,5 e le 3,5 tonnellate dovranno essere equipaggiati con tachigrafo intelligente di seconda generazione (sempre se impiegati in missioni oltre frontiera).

Le funzionalità del nuovo tachigrafo

Ma cosa cambierà, all’atto pratico? Cominciamo innanzitutto col dire che il «tachigrafo del futuro» disporrà di nuove funzioni di controllo che andranno oltre le normali operazioni di registrazione dei tempi di lavoro e di funzionamento. I nuovi dispositivi installati sui nuovi camion registreranno, infatti, anche i valichi di frontiera mediante il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea, ovvero il servizio Galileo, reso disponibile gratuitamente per autenticare il segnale di navigazione. Scatterà, inoltre, l’obbligatorietà dell’interfaccia di dialogo con i sistemi di trasporto intelligenti (ITS) via Bluetooth, in precedenza facoltativa.

In altri termini, il nuovo tachigrafo utilizzerà il posizionamento satellitare e le mappe integrate per registrare i passaggi di frontiera e consentire alle autorità di vedere quanti viaggi hanno effettuato sia il veicolo che il conducente e quando – e in quali Paesi – si sono svolti questi spostamenti. Tutto ciò per contrastare l’abusivismo per quanto riguarda il cabotaggio stradale e le procedure di distacco degli autisti.

Inoltre, l’architettura dello strumento ha introdotto novità rispetto a sensori e sigilli, alle carte tachigrafiche dotate di maggiore memoria, alla comparsa del sistema DSRC che consente di effettuare controlli da remoto, interrogando il modulo presente a bordo veicolo e verificando a distanza se i 19 parametri previsti dalla normativa siano soddisfatti. Quindi, saranno fermati e sanzionati soltanto i veicoli non in regola, rendendo più efficaci i controlli stessi.

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