sabato, 27 Luglio 2024
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Ceccarelli: un nuovo polo logistico da 16mila mq in Friuli

In ottica di sostenibilità, il Gruppo ha recuperato con un investimento di 5 milioni di euro lo storico mobilificio della Poletti Spa nella Zona Industriale di Budoia

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C’è già chi lo ha definito il triangolo della logistica in Friuli Venezia Giulia. Cecarelli Group, leader nel settore trasporti e logistica, apre un nuovo, grande polo nel pordenonese. Dopo i tagli del nastro a Pradamano e Tolmezzo, infatti, l’azienda, che ha il suo quartier generale a Udine ma sedi anche a Trieste, Padova, Milano e Prato, da pochi giorni può fare affidamento anche su una struttura di 16mq di magazzino nella Zona Industriale di Budoia, a pochi chilometri da Pordenone. Il nuovo centro, che si estende su una superficie complessiva di 40 mila metri quadri, sorge dove fino a qualche anno fa era operativo lo storico mobilificio della Poletti Spa, diventato ora un nuovo polo logistico. Tra i due comuni friulani e quello pordenonese, dunque, la superficie complessiva dei soli edifici dedicati alla logistica di Ceccarelli Group arriva a oltre 30 mila metri quadri.

Una scelta, quella di optare per il recupero e la ristrutturazione di edifici già esistenti, che va nella direzione di non consumare nuovo suolo e propendere invece per la riqualificazione di aree dismesse per rivitalizzare il tessuto industriale al servizio, prima di tutto del territorio, proprio come già accaduto con il polo logistico di Pradamano e di Tolmezzo.

“Coerentemente con la nostra visione aziendale orientata alla sostenibilità – spiega il presidente di Ceccarelli Group, Luca Ceccarelli –, abbiamo deciso di non costruire edifici, ma di riqualificare quelli esistenti. Scegliamo immobili che presentino caratteristiche che li rendano adatti allo stoccaggio di ogni tipo di merce e che, quindi, siano a norma con dotazioni quali ad esempio, sprinkler ed evacuatori di fumo che consentano di sopportare un adeguato carico d’incendio, nonché sistemi di antifurto e videosorveglianza all’avanguardia”.

La decisione di puntare sul pordenonese, dopo il capoluogo friulano, la Carnia e Trieste, dove Ceccarelli ha già una sua sede dal 2010, deriva dalla collocazione strategica dell’area della destra Tagliamento. “L’ex provincia di Pordenone, ma in generale il vicino Veneto orientale, che in questo modo riusciremo a servire con maggiore facilità – spiega ancora Ceccarelli –, sono aree molto vivaci dal punto di vista imprenditoriale e delle istituzioni. Per non parlare del fatto che sono in cantiere diversi progetti sul fronte delle infrastrutture stradali. Quello nel pordenonese – spiega ancora Luca Ceccarelli – è uno dei più grossi investimenti operati nella storia dal Gruppo. Tra immobile, ristrutturazione e attrezzature abbiamo stanziato 5 milioni di euro. I contratti già firmati per circa il 40% della superficie e numerose altre trattative in corso confermano il bisogno di soluzioni da parte delle industrie. Negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia, sono emersi tutti i limiti delle supply chain globali. Il just-in-time è stato messo in crisi dalle interruzioni delle catene di fornitura dovute ai fattori più diversi che ben conosciamo, dal blocco del Canale di Suez e quello dei porti, dalla Brexit, dal Covid, dall’esplosione dei prezzi dei noli dei container. Per questo oggi esiste una tendenza al reshoring, o near shoring dei fornitori. Le aziende vogliono avere in casa o molto vicino le merci e bypassare così i colli di bottiglia che hanno bloccato il business nell’ultimo periodo”.

Non è un caso se gli 8 mila e 500 metri quadri di Pradamano sono stati riempiti in un mese e mezzo e il polo di Tolmezzo, quasi completamente occupato, è arrivato a saturazione in tre mesi. Quello di Pordenone, dunque, ha ottime possibilità di risolvere i problemi di spazio di molte aziende del territorio. “Crediamo che sia importante ascoltare i clienti – conclude Ceccarelli – cercando, per quanto possibile, di anticipare i loro bisogni. Questa convinzione ci ha portati ad elaborare soluzioni integrate nel campo della supply chain che consentano ai clienti di dialogare con un unico soggetto per quanto riguarda i trasporti, lo sviluppo e l’integrazione del software, le consulenze di processo nonché per la disponibilità di spazi di deposito”.

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