Tank Container: nuove sfide sono all’orizzonte

Un'interessante riflessione di Claudio Sensi, Coordinatore FAI Liguria e Ceo di DLM Coop

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Claudio e Silvia Sensi, DLM Coop.

“Il trasporto intermodale dei prodotti chimici ha un peso significativo nelle politiche sostenibili. Oggi in Italia – ed in buona parte d’Europa – non si hanno più vere e proprie linee di produzione dedicate a materie prime: il settore chimico è quasi esclusivamente indirizzato alla trasformazione e alla creazione del prodotto finale; ciò per indisponibilità di aree, risorse territoriali e investimenti. Le materie prime arrivano sul nostro territorio attraverso tank container sfruttando le economie del trasporto intermodale (navale-ferroviario-camionistico). La flotta mondiale di tank-container cresce di anno in anno; + 8,65% nel 2022, + 7,3% nel 2021. L’indagine di quest’anno stima che, al 1° gennaio 2023, la flotta globale di tank-container fosse di 801.800 unità, rispetto alle 737.935 cisterne del 1° gennaio 2022. I primi 10 operatori di tank-container contano oltre 281.160 unità. Le prime 10 società di leasing rappresentano 299.300 unità. Le sfide nella supply chain degli ultimi tre anni nel campo dei prodotti liquidi (chimici in particolare) hanno dimostrato che il tank container può svolgere un ruolo fondamentale nella filosofia aziendale “just-in-time” dei principali utenti finali. Questa forma di trasporto prevede tuttavia l’uso intensivo di terminali interzonali, aree attrezzate dove possa avvenire lo scambio di modalità delle unità di carico (TEU-tank container nel nostro caso) e dove possono al contempo concentrarsi anche attività di servizio ausiliarie al trasporto, in grado di generare importanti ricadute in termini di efficientamento della supply chain. In un momento in cui infrastrutture e terminal del Nord Europa non riescono a soddisfare a pieno la domanda, il Mediterraneo torna ad essere centrale dal punto di vista economico”.

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