È online l’ultima versione dell’App di Unexpected Italy, progetto traveltech che ha come obiettivo offrire un’esperienza turistica che faccia sentire “locali” i viaggiatori. È una “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e targetizzata, nella quale il viaggiatore ha accesso ad itinerari che permettono di personalizzare il viaggio entrando in contatto diretto con posti unici e “reali”, impossibili da trovare sui classici canali turistici. Il progetto è stato creato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito. Ad oggi, girando fisicamente luogo per luogo, conoscendo ogni singola persona e realtà, i due founder hanno mappato 13 aree territoriali italiane: Barletta, Firenze, Genova, Macerata, Matera, Milano, Modena, Padova, Roma, Torino, Valle d’Itria, Venezia e Vicenza. Ci sono proposte di migliaia di luoghi “segreti”, ma anche di artigiani che accolgono i viaggiatori, hotel, bed and breakfast e agriturismi dove l’accoglienza è un’arte e ristoranti che fanno della qualità un mantra. L’elenco completo è sulla loro App, disponibile negli e-store. L’App fornisce un valido supporto contro le cosiddette “trappole per turisti” (secondo i dati di Passport Photo Online almeno il 70% dei turisti vi incappa): a volte si tratta di un ristorante che spaccia carbonara con panna, altre di un centro storico svuotato dai suoi abitanti e pieno di souvenir tutti uguali. Il ruolo di Unexpected Italy è in questo senso decisivo nella lotta contro l’overtourism, tanto che alla start up è stato assegnato un importante riconoscimento nell’ambito del Roma Startup Award per “l’originalità della sua proposta e la capacità di creare valore per la città”. “Secondo i dati dell’Istat, il 95,5% delle attività economiche italiane è indipendente o a conduzione familiare, ma sono proprio queste a scomparire sotto la pressione dell’overtourism, schiacciate da dinamiche economiche che premiano chi offre di più al minor prezzo, spesso attirando i turisti in trappole che rendono l’esperienza odiosa – dice Elisabetta Faggiana – Le città, i paesi e le coste smettono di essere vivi, diventano scenografie da attraversare e dimenticare. Ma, come ci ricorda il concetto di Capacità di Carico Turistica (CCT), definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, ogni territorio ha un limite, oltre il quale collassano ambiente, infrastrutture, economia locale, qualità della vita, e perfino la soddisfazione dei turisti stessi. Solo l’1% delle città viene realmente esplorato dai turisti: un dato che dimostra quanto l’esperienza di viaggio si concentri in pochi luoghi iconici, lasciando il resto – spesso più autentico e significativo – invisibile o ignorato”. “Ogni anno l’Italia viene attraversata da oltre 400 milioni di presenze turistiche. Ma cosa rimane, davvero, di questo passaggio? – si interroga Savio Losito – Noi partiamo dalla mappatura umana, fatta di artigiani, osti, produttori, contadini, guide e comunità locali; poi entra in campo l’algoritmo relazionale: uno strumento di connessione tra persone e luoghi, non basato su destinazioni di tendenza ma su passioni, interessi e valori. Alcuni luoghi sono ‘top secret’: accessibili solo a chi è pronto a viverli con rispetto, per tutelarli. Altri sono suggeriti solo a chi dimostra una reale affinità. Non tutti i luoghi sono per tutti. La nostra missione? Non portare più le masse negli stessi luoghi, ma far incontrare le persone giuste con i luoghi giusti, in un viaggio che non è più consumo, ma cura, relazione e trasformazione”.
Unexpected Italy, l’App che offre un’esperienza turistica personalizzata e full immersion
Il progetto è stato creato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito.