Una bella persona, onesta, buona, allegra, sorridente, nonostante le enormi difficoltà che la vita gli aveva messo davanti, e gran lavoratore, serio, disponibile. Sono solo parole positive quelle che amici e colleghi spendono oggi per Ettore Frigione, l’agente di commercio napoletano, dall’agosto del 2024 in forze nella concessionaria di Napoli Socom Nuova, che si è spento improvvisamente pochi giorni fa ad appena 50 anni, lasciando attoniti e addolorati quanti lo conoscevano. Non era stata generosa negli ultimi anni la vita con Ettore, che appena tre anni fa aveva perso in pochi mesi l’adorata moglie Teresa per un brutto male; eppure lui aveva saputo reagire, facendosi forza e dandone al figlio Fabrizio, allora di appena 15 anni.
Nel luglio del 2024 era entrato come commerciale in Socom Nuova e subito aveva saputo farsi voler bene da tutti i nuovi colleghi, come ci racconta Paolo Giannattasio, Sales Manager della Concessionaria che ha voluto condividere con noi un bellissimo ricordo dell’amico e collega: “Una squadra commerciale è un gruppo sì, ma anche un luogo in cui ritrovarsi dopo una intensa attività solitaria in strada, da cliente a cliente, senza mai sosta. Arrivi e vieni accolto come un familiare con cui condividere vittorie e sconfitte. La vendita è un dono e il cliente è il tuo dono. La fiducia è il tuo premio. E la amministri con cura perché sai che meritare la fiducia è molto difficile, perderla, invece, è facilissimo. Con questo spirito volenteroso e tenace abbiamo accolto Ettore nella nostra squadra commerciale. È il luglio del 2024. Caldo, afa, ore e ore a confrontarsi, a formarsi, a valutare il mercato ipotizzando azioni commerciali da intraprendere alla ripresa post pausa estiva. E così a settembre abbiamo iniziato un sodalizio intenso, un’attività serrata gestendo il territorio con la massima cura, provando a recuperare spazio commerciale. Da subito la fiducia è stato il motore principale del nostro rapporto con Ettore. Uomo onesto, sincero e caparbio professionista. Un cuore forte. Che aveva già sofferto per la perdita della sua cara moglie Teresa. Il dolore non aveva però smorzato il suo rigoglioso sorriso che portava in gloria ad ogni incontro interno e poi fuori in rappresentanza della nostra Concessionaria. Lascia la sua fierezza, il suo orgoglio, impressi nei passi dell’amato figlio Fabrizio che percorrerà la sua strada con uno sguardo celestiale: da lassù Ettore saprà consigliarlo e forse riuscirà a farlo anche con noi, inducendo il ricordo delle sue battute, dei momenti spensierati passati in auto per raggiungere le nostre mete commerciali, delle riunioni finite con la sua frase “dai, adesso ci vuole un caffè!”. La notizia della sua morte ci ha colti impreparati. Ci siamo ritrovati, il giorno dopo, stretti a noi stessi, sotto ad una pioggerellina fine, per l’ultimo saluto ad un grande amico, prima ancora che al superlativo professionista quale era. Tutti presenti, allineati, per dimostrare ancora una volta che siamo una grande famiglia, che ci sosteniamo a vicenda in ogni momento. Il primo smarrimento ha lasciato il posto al ricordo: Ettore è con noi! A lui riserveremo un posto d’onore nei ricordi e nelle nostre azioni quotidiane perché la sua esperienza commerciale ed umana, seppur in pochi mesi, ci ha regalato spunti di riflessione importanti. Viviamo di corsa, convinti che ci sia un traguardo ad attenderci. Ogni tanto ci si ferma. Si riflette. Ed occorre ponderare bene ogni nuovo passo prima di ricominciare a correre. Si lascia qualcosa indietro. Si spinge qualcosa avanti. La cosa importante è non perdere mai la lucentezza in ogni gesto, la serietà in ogni azione, la correttezza in ogni decisione. Questa è l’idea di famiglia aziendale che vogliamo trasmettere. Accogliamo. Supportiamo. Ci affezioniamo. Forse lo perdiamo, ma MAI dimentichiamo. Ciao Ettore”.
Con le stesse parole di stima e affetto, lo ricorda anche un altro amico ed ex collega, Alessandro Tavassi, Sales Consultant di Ford Trucks International, che aveva lavorato con Ettore qualche anno addietro, ma con cui era rimasto sempre in contatto. Anzi lo aveva incontrato proprio pochi giorni prima della sua diapartita, per caso, in un parcheggio davanti a un caffè. Un saluto, uno scambio di battute, mai Alessandro poteva immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto quella faccia sorridente: “Ettore era una bella persona, onesta, trasparente, vera, sul lavoro come nella vita privata. Con Teresa aveva costruito una bellissima famiglia, anche sua moglie era una persona seria, educata, mai una parola fuori posto, era un piacere stare con loro. La morte di Teresa lo aveva distrutto, ma era andato avanti, con forza e grande dignità, stretto e protetto dalla sua famiglia, i suoceri, il padre, che vivevano accanto a lui e lo aiutavano con Fabrizio. Il suo sorriso era contagioso, raramente si incontrano persone del calibro di Ettore, mancherà come amico e come professionista”.
La redazione de La Rotta dei Trasporti, commossa, è vicino alla famiglia di Ettore e a quanti gli hanno voluto bene e porge loro le più sentite condoglianze.